Section 14 : Littératures médiévales

Almeida Belén [Universidad de Alcalá].

El Fet des Romains y la sección gentil de la Quinta Parte de la General Estoria

mardi 16 juillet, 17h30-18h00, B 207

En un trabajo presentado hace años, y aún no publicado, estudiamos los parecidos y diferencias existentes entre la traducción de Farsalia contenida en los Fet des Romains y la incluida en la Quinta Parte de la General Estoria, y llegamos a la conclusión de que no hay datos textuales suficientes que permitan postular que los romanceadores alfonsíes conocieran y manejaran la obra francesa. En cambio, sí los hay para afirmar que los redactores de la Estoria de España fueron influidos por el texto francés en su adaptación y resumen de ciertos pasajes de la misma traducción castellana de Farsalia que la General Estoria incluyó completa en su Quinta Parte. Aquel trabajo finalizaba diciendo que queda por investigar la posible influencia de la lectura de esta obra francesa por los redactores de otros segmentos de la General Estoria. A ello dedicaremos la presente comunicación, intentando arrojar luz sobre un aspecto más de la influencia de las grandes obras historiográficas francesas de materia clásica sobre la historiografía alfonsí.
Résumé long
Becker Maud [Université de Neuchâtel].

Les formes de la violence dans les quatres premières Continuations du Graal

mercredi 17 juillet, 10h30-11h00, B 207

Cette communication aura pour but d'analyser les différentes formes de violence présentes dans les quatre premières Continuations du Graal, afin d'en faire ressortir un lexique spécifique, qui inclurait des termes et des syntagmes particuliers. Pour cela, une perspective de recherche des traces de réalisme créaturel sera adoptée, dans le but de ne toucher qu'à une forme particulière de violence, celle dont les conséquences sont corporelles. Les objectifs de la communication sont de tenter de définir un vocabulaire spécifique de la violence corporelle, mais aussi de déterminer s'il existe diverses approches de cette violence, selon les différents auteurs.
Résumé long
Bubenicek Venceslas [Nancy].

Quelques aspects du vocabulaire de la Continuation du Roman de Meliadus (ms.Ferrel 5)

mercredi 17 juillet, 14h30-15h00, B 207

Le Roman de Meliadus est la première partie d'une oeuvre plus vaste, le Roman de Guiron le Courtois (vers 1240), une somme arthurienne venue après le Lancelot et le Tristan en prose. Le Ms.Ferrell 5, copié en Italie (2e moitié du XIVe s.),en contient une "suite" inédite jusqu'à présent, s'étendant sur quelque 70 feuillets. C'est le vocabulaire de ce texte, dont nous avons procuré une édition, et d'abord celui de la mer, qui sera examiné dans la présente communication. Si celui-ci comporte des mots ou expressions connus ailleurs, il sera utile d'examiner le contexte de leurs emplois. Une comparaison avec des oeuvres chronologiquement proches, telle que la Vie de Saint Louis de Joinville, s'avère intéressante, même si le prosateur n'est pas un observateur direct des choses de la mer.
Résumé long
Buergel Matthias [Universität zu Koeln].

La parafrasi dantesca del Pater noster come espressione di spiritualità francescana

mardi 16 juillet, 10h00-10h30, B 207

L’ormai ben noto influsso determinante della spiritualità francescana su Dante merita sempre ricerche approfondite in merito alle sue manifestazioni precise. Infatti possono essere documentate in maniera esemplificativa tracce concrete della presenza del pensiero francescano all’interno della Commedia attraverso uno studio delle sue forme di preghiera. In questo riguardo spetta un interesse particolare alla parafrasi del Pater noster (Pg. XI, 1-24), che va letta sotto la luce di altre esposizioni contemporanee della Preghiera del Signore, provenienti spesso da ambienti minoriti. Mettendo in risalto l’importanza dell’atteggiamento profondamente umile dell’uomo di fronte al suo Creatore e affermando di conseguenza un concetto-chiave del francescanesimo, Dante riprende effettivamente dei modelli contentustici intrinsecamente legati alla prassi liturgica e spirituale di base dell’ordine.
Résumé long
Burdy Philipp [Otto-Friedrich-Univerität Bamberg].

Il processo di canonizzazione di Chiara d’Assisi: una testimonianza in volgare umbro del secolo XIII?

mardi 16 juillet, 10h30-11h00, B 207

Subito dopo la morte di Chiara si avviarono le pratiche per la canonizzazione della fondatrice delle clarisse; tale processo consisteva in inchieste effettuate sulle persone che avevano vissuto con il potenziale santo e che ne conoscevano lo stile di vita e l’operato. La particolarità degli atti di questo processo è data proprio dalla lingua utilizzata: l’umbro antico. Pertanto il testo costituisce un notevole documento dell’italiano antico che merita più considerazione da parte della filologia italiana. I medievisti contemporanei insistono sulla teoria che tali atti siano una semplice traduzione del secolo XV fatta su un originale testo latino non tramandato del secolo XIII. In base ad una attenta analisi linguistica del testo però non sembra plausibile che si tratti di una quattrocentesca trasposizione di un originale testo latino. È proprio il linguaggio spontaneo e vivo con cui sono ricordate le gesta della santa che permette di avanzare nuove ipotesi, ovvero che il testo originale non fosse stato concepito in latino bensì nella lingua contemporanea al processo di canonizzazione di Chiara: il volgare umbro del secolo XIII.
Résumé long
Corbellari Alain [Lausanne et Neuchâtel].

Essai de formalisation structurelle du mythe tristanien

mercredi 17 juillet, 09h30-10h00, B 207

Dans la foulée de mon essai de formalisation des postures de l'amour "courtois" (parue dans les CRM), j'aimerais tenter ici de réfléchir à nouveau frais sur le mythe tristanien vu comme le résultat d'une structure "endogamique fatale" qui s'opposerait à une structure "hexogamique contrariée", présente dans d'autres récits médiévaux.
Résumé long
Costantini Fabrizio [Università della Calabria (Italia)].

Lessico e dinamiche della polarità negativa in Bernart de Ventadorn

Poster vendredi 19 juillet 14h00-15h00

Nel lessico di Bernart de Ventadorn la negazione assume un ruolo rilevante; maggiormente interessante è poi la sua valutazione, con l'espressione della polarità negativa, in relazione al lessico dei sentimenti, laddove un'analisi semantica di tipo atomistico si mostra limitata o addirittura fuorviante rispetto al dato concreto offerto dalle liriche. Oltre alla classificazione onomasiologica tradizionale, si rende infatti necessario adottare ulteriori strategie di analisi e marcatura, tenendo anche in considerazione alcune recenti metodologie di indagine linguistica (ad esempio la Sentiment Analysis). In tale prospettiva sperimentale, l'individuazione e lo studio del lessico di base della negazione e della polarità negativa in Bernart de Ventadorn, sul piano lessematico, sintagmatico e fraseologico, in contatto con i dati relativi all'area dei sentimenti, permette non solo di riflettere sulle metodologie di analisi concettuale del lessico stesso, ma anche di verificare quali effettivamente siano, in termini qualitativi e quantitativi, modalità e dinamiche della negazione nell'espressione dei sentimenti del trovatore.
Résumé long
D'Amico Marta [Università di Pisa].

La sintassi del parlato nei discorsi diretti della Commedia dantesca

Poster vendredi 19 juillet 14h00-15h00

La comunicazione, avvalendosi dello spoglio integrale dei discorsi diretti del poema e delle ultime acquisizioni teoriche contenute nelle recentissime trattazioni sistematiche sulla sintassi dell'italiano antico, si propone in primo luogo di illustrare la presenza nel corpus dei dialoghi della Commedia di elementi sintattici, pragmatici e testuali riconducibili a un intento di mimesi dell'oralità. Un secondo obiettivo è quello di dimostrare che il particolare realismo del sistema dialogico del poema è determinato da marche linguistiche che rappresentano la particolarissima dimensione psicologica, emotiva e cognitiva che, da un lato, oppone gli abitanti dell'oltretomba a Dante, vivo nel regno dei morti e che, dall'altro, oppone gli abitanti dei tre regni gli uni agli altri.
Résumé long
Gabel de Aguirre Jennifer [Université de Rostock].

Le lexique des épopées de croisade Chanson de la Première Croisade d’après Baudri de Bourgueil, Chanson d’Antioche et Conquête de Jérusalem – similarités et différences

mardi 16 juillet, 15h30-16h00, B 207

Dans notre présentation, nous comparerons le lexique de la Chanson de la Première Croisade d’après Baudri de Bourgueil à d’autres épopées de croisade, notamment à la Conquête de Jérusalem (JerusT) et surtout à la Chanson d’Antioche (AntiocheN), avec lesquelles il maintient des rapports de similarité assez fortes sur le plan du contenu, du style et de la forme. Nous examinerons s’il existe un vocabulaire commun à ces œuvres qui les distingue des autres textes de la même époque. Nous étudierons en outre les mots appartenant à différents champs sémantiques liés aux croisades, tels que le domaine religieux, l'Orient, la guerre en général etc., pour relever les similarités et les différences entre les épopées de croisade analysés.
Résumé long
Galbiati Roberto [Università di Basilea - Università di Torino].

Il Cantare di Camilla del ms. 7-4-21 della Biblioteca Colombina di Siviglia: possibile caso di restituzione memoriale

vendredi 19 juillet, 10h30-11h00, B 207

Il ms. 7-4-21 della Biblioteca Colombina di Siviglia è uno dei cinque codici tramandanti il "Cantare di Camilla" (o "Bella Camilla"), poemetto tre-quattrocentesco di Piero cantarino da Siena. Due sono le caratteristiche della versione: le molte scorrettezze e i numerosi rimaneggiamenti. Una parte delle riscritture discendono dalla caduta, dallo spostamento e dalla ripetizione di versi; altre dall'applicazione alle rime del testo vulgato di nuove parole. Stupiscono altresí le fusioni di strofe (anche non adiacenti) e la continua approssimazione del testo a quello della tradizione. Tutte queste riscritture convivono con versi senza senso e ottave confuse. Per spiegare lo stato della copia, l'ipotesi che mi pare più convincente è quella di prospettare una restituzione memoriale avvenuta in un momento della trasmissione.
Résumé long
Gatti Luca [Università degli Studi di Parma].

Tra Arnaldi e protettori: edizioni e prospettive critiche di due tenzoni scatologiche (BdT 184,1 e T 21,1)

lundi 15 juillet, 14h00-14h30, B 207

Data la necessità di una riedizione della tenzone scatologica fra Arnaut e il conte di Provenza Raimondo Berengario (BdT 184,1 "Amicx N'Arnautz, cent dompnas d'aut paratge") che tenga conto sia della diffrazione attributiva che delle numerose varianti nei manoscritti, riconducibili a due famiglie, si procederà a sviscerarne la "polifonia" metrico-contenutistica, ovvero i rapporti con altri testi, non solo trobadorici, ma anche afferenti alla lirica oitanica e catalana. Il legame con la tenzone per metà galego-portoghese e per metà provenzale T 21,1 "Sénher, ara ie us vein querer", che ripropone la medesima situazione tra Arnaldo e Alfonso X, verrà affrontato tenendo conto anche di una nuova lettura del deschan in Arnaut Catalan (BdT 27,2=27,5): che dietro a situazioni testuali così apparentemente eterogenee vi sia lo stesso trovatore sembrerebbe ora un'ipotesi confermata.
Résumé long
Herbert Capucine [Université de Lorraine].

La parole de l’autre dans les récits de voyage du XIVe et XVe

mardi 16 juillet, 16h30-17h00, B 207

Lorsqu’un voyageur met par écrit son périple, il le fait pour raconter mais également pour témoigner, pour rapporter des informations sur l’Ailleurs. C’est ce qui caractérise le récit de voyage. On entend donc la voix du voyageur mais, à travers elle, également la parole de l’Autre qui peut être un compagnon de voyage, un Européen rencontré lors du voyage ou encore un autochtone. Quelle est la place de la parole de l’Autre dans l’économie générale des récits de voyage ? Quelle forme prend cette parole, s’agit-il de simples allusions ou cela va-t-il jusqu’au récit enchâssé ? Peut-on repérer des marques linguistiques de l’insertion de la parole ? Ces questions soulèvent également le problème du statut du narrateur : souvent il s’agit du voyageur lui-même mais parfois celui-ci a recours à un tiers pour mettre son récit à l’écrit. Notre communication se propose donc de mettre en lumière les variations de la parole de l’Autre dans les récits de voyage du XIVe et du XVe directement écrits en moyen français.
Résumé long
Kunstmann Pierre [Université d'Ottawa].

Les Miracles de Nostre Dame par personnages : introductions et traduction

mercredi 17 juillet, 15h30-16h00, B 207

Dans le cadre du projet d'édition électronique de ce recueil de 40 pièces dramatiques, fruit d'une collaboration entre chercheurs rattachés à deux laboratoires (LFA et ATILF), nous avons entrepris de traduire les textes en français moderne en vue d'une publication en deux volumes aux Classiques Garnier. On a introduit des divisions et des indications scéniques pour rendre le spectacle plus sensible ; on s'est surtout attaché à créer un texte audible, en recourant aux rythmes et aux sonorités libres de la prose poétique moderne, essentiellement musicale.Après une introduction générale sur la nature et le destin du manuscrit Cangé, des introductions partielles (une par miracle) engageront le lecteur à porter sur les textes un regard informé qui lui permette, tout en évitant l’anachronisme, de se les approprier en une lecture active.
Résumé long
Lorenzo Gradín Pilar [Santiago de Compostela].

El trovador y la tradición: Gil Perez Conde

mardi 16 juillet, 14h30-15h00, B 207

La poesía lírica gallego-portuguesa no ha escapado a valoraciones generales que, en muchas ocasiones, han determinado una visión tópica y restringida de la misma. Sin embargo, un análisis atento de los 'cancioneros' individuales revela experiencias que reflejan intentos de voluntad innovadora o, incluso, de trangresión frente a las estructuras convencionales de la tradición. El estudio que se presenta pretende poner de manifiesto esa intención de cambio a través del análisis de la producción del trovador Gil Perez Conde, cuyas cantigas han sido únicamente transmitidas en el testimonio B. La contextualización de la poesía del autor tanto en el interior de la tradición a la que pertenece como en el conjunto romance permitirá mostrar su dinamismo conceptual y sus señas de identidad específicas.
Résumé long
Majorossy Imre Gábor [Université Catholique de Hongrie, Faculté de Lettres].

« Propre en grant biauté » Le vair palefroi comme représentant de la complexité de l’amour

vendredi 19 juillet, 15h00-15h30, B 207

La nouvelle intitulée "Le vair palefroi" appartient aux récits courts moins analysés. Dans la communication proposée on essaie de trouver une explication plus complexe pour le protagoniste exceptionnel. Cheval rare, intelligent et sensible, le palefroi de couleur particulière s'avère vraiment ami et valet fidèle qui se soumet à l'affaire amoureuse. Dans cette fonction il ressemble au perroquet de la "Novas del Papagay". Néanmoins, la fonction du palefroi dépasse le rôle bien connu du cheval favori. Par ses capacités et surtout par sa sensibilité, il participe à la réalisation du mariage des jeunes amants qui serait rendu impossible par le père de la demoiselle et l'oncle du chevalier. Cette activité complexe pose des questions auxquelles la communication doit répondre: qui est le palefroi? Comment peut-il reconnaître les moments décisifs de l'amour? Comment est-il capable de s'opposer aux vieux chevaliers? Quel est le véritable rapport entre lui et les amants?
Résumé long
Marcenaro Simone [Università degli Studi di Milano].

Le ultime carte del manoscritto alcobacense 286 (Biblioteca Nacional di Lisboa)

mardi 16 juillet, 15h00-15h30, B 207

Si propone l’analisi del manoscritto Fundo Alcobaça 286 conservato alla Biblioteca Nacional di Lisbona (XIV sec.), nelle cui ultime carte è conservato un breve trattato di versificazione redatto in latino, ma con esempi di versi in volgare che paiono tratti dal repertorio dei trovatori galego-portoghesi. Il trattato verrà analizzato alla luce della culura poetica dell’occidente iberico nel XIV secolo, mettendo in risalto il ruolo dello scriptorium del monastero di Alcobaça, dove il codice fu esemplato, e le possibili relazioni con l'unico altro trattato di Arte poetica portoghese del XIV secolo, la cosiddetta "Arte de Trovar". In coda al trattato sono inoltre presenti quattro brevi strofe in galego-portoghese, che testimoniano probabilmente l’attività estemporanea di qualche copista o studente alle prese con l’ars versificatoria: visto il disinteresse che i pochi studiosi del codice hanno dimostrato verso queste carte finali, se ne proporrà una trascrizione, un'analisi linguistica e una loro possibile collocazione cronologica.
Résumé long
Montinaro Antonio [Università del Salento].

Il “Bestiario d’Amore” della Scuola Poetica Siciliana. Per un glossario del lessico animale con analisi delle fonti

mercredi 17 juillet, 14h00-14h30, B 207

Nel corpus ascrivibile alla Scuola Poetica Siciliana, la più rilevante esperienza lirica italoromanza delle Origini fiorita per impulso dell’imperatore Federico II, si rinvengono numerosi lemmi riconducibili al lessico animale, reale (cigno, farfalla, ecc.) e favoloso (fenice, unicorno, ecc.). Un progetto di ricerca, condotto dallo scrivente, mira all’allestimento di un glossario integrale di tale lessico, con la duplice finalità di (1) analizzare semanticamente ed etimologicamente i termini ad esso riferibili e di (2) individuare le fonti utilizzate, segnalando, occorrenza per occorrenza, se si tratti di specifiche riprese testuali o di generici richiami a tòpoi latini e/o romanzi. Nella comunicazione si presenteranno i risultati della ricerca, discutendo i dati forniti dalle voci del glossario.
Résumé long
Pericoli Lisa [Università di Macerata].

Ridere e deridere nel Medioevo. Esempi della funzione dissacrante e didattico-moralizzante del riso in tre testi religioni: le Cantigas de Santa Maria, i Miracles de Notre Dame e i Milagros de Nuestra Señora

mercredi 17 juillet, 15h00-15h30, B 207

Nel Medioevo il ridere era legato a due funzioni: una dissacrante ed una didattico-moralizzante. Il riso ha il ruolo e la capacità di permettere l’evasione dalla realtà e dal concreto, basti pensare alle feste popolari, al Carnevale, momento in cui si poteva ridere in quanto non costretti a sottostare a regole ed imposizioni, anche solo per un giorno; al contempo però la funzione didattica la si vede nel momento in cui si ride di qualcuno o qualcosa, ridicolizzando la persona o la situazione raccontata e così facendo le persone, per evitare di essere derise a loro volta, si allontanano da determinati comportamenti. Prenderemo in esame le Cantigas de Santa Maria, i Miracles de Notre Dame e i Milagros de Nuestra Señora per dimostare come lo stimolo risibile venga utilizzato in testi appartenenti ad un genere ritenuto poco incline al riso per una maggiore efficacia comunicativa e per la creazione di un vincolo più stretto tra il testo, ed il suo contenuto, ed i fruitori.
Résumé long
Peñalta Catalán Rocío [Universidad Complutense de Madrid].

La descripción de Venecia en los libros de viajes medievales

Poster vendredi 19 juillet 14h00-15h00

En la Edad Media, Venecia es una de las ciudades más fascinantes de Europa, no sólo por su orografía –una ciudad asentada sobre las aguas– sino también por su constante actividad comercial, por el poder de su flota, por su riqueza, su arquitectura, por todas las curiosidades y entretenimientos que la ciudad ofrecía. Son numerosos los viajeros que visitan la ciudad en esta época, desde peregrinos que llegaban a Venecia para embarcarse rumbo a Tierra Santa hasta embajadores extranjeros que eran recibidos con gran pompa por los gobernantes de la laguna. Muchos de ellos dejaron por escrito sus impresiones en sus crónicas de viaje, lo que nos permite imaginar cómo era la ciudad de San Marcos en aquella época.
Résumé long
Pichel Gotérrez Ricardo [Universidad Complutense de Madrid].

Na procura da Estoria de Troya de Afonso X

mardi 16 juillet, 17h00-17h30, B 207

O proceso de conformación da Estoria de Troya, que hoxe coñecemos intercalada na segunda e terceira parte da General Estoria, pódese rastrexar a partir de dous testemuños indirectos do século XIV: o códice 10.146 da Biblioteca Nacional de Madrid (que transmite un dos testemuños da Historia Troyana Polimétrica) e o manuscrito 558 da Biblioteca de Menéndez Pelayo de Santander (a Historia Troiana “bilingüe”). A través dunha análise textual e discursiva destes dous testemuños, pretendemos ofrecer algunhas conclusións vinculadas ao proceso de compilatio e ordinatio dunha das grandes “estorias unadas” da magna crónica universal afonsina, dado que o texto indirectamente transmitido por eles reflicte un estadio discursivo anterior dos materiais troianos que finalmente chegarían a compendiarse na obra de Afonso X.
Résumé long
Pociña López Andrés José [Universidad de Extremadura (España)].

Olhares novos sobre símbolos antigos: o cervo e a fonte na lírica medieval

vendredi 19 juillet, 15h30-16h00, B 207

Este trabalho visa a interpretação de dois símbolos, recorrentes na lírica medieval galego-portuguesa (mas não só) e que, sobretudo nas Cantigas do trovador Pero Meogo, se acham diretamente relacionados: o cervo e a fonte. Propomos uma análise interpretativa destes símbolos, na lírica medieval galego-portuguesa, sem perder de vista, porém, o valor simbólico que estes motivos detêm noutros âmbitos literários e culturais, o que sem dúvida contribuirá para uma melhor compreensão deles; visando, portanto, uma interpretação nova, que, recolhendo-as, possa superar as interpretações que já foram feitas noutros estudos anteriores.
Résumé long
Raguin Marjolaine [Université de Haute-Alsace].

Les remaniements en prose de la Chanson de la Croisade albigeoise : quelle lecture pour quelle réécriture ?

lundi 15 juillet, 15h00-15h30, B 207

On connaît deux remaniements en prose de la Chanson de la Croisade albigeoise (premier tiers du XIIIe siècle), distincts l’un de l’autre. Ces chroniques, datées pour l’une de la fin du XIVe siècle ou du début du XVe et pour l’autre du début du XVIe siècle par leurs éditeurs respectifs, témoignent de l’intérêt qui a été porté au poème, longtemps après sa rédaction, au cœur des territoires marqués par la croisade albigeoise. Notre communication s’intéresse aux modalités et aux caractéristiques de ces deux réécritures et tente d’en comprendre et d’en expliquer les motivations par une étude stylistique et argumentative. Le réexamen de la tradition manuscrite de l’ensemble du corpus, dont on n’a pas négligé les témoins indirects, permet de porter un nouveau regard sur le processus de remaniement qui est à la fois une réappropriation et une réinterprétation du texte. Il apparaît que cette relecture trouve sa cohérence dans les événements et les progrès du siècle.
Résumé long
Rodríguez Herrera Gregorio [Universidad de Las Palmas de Gran Canaria].

Ejercicios retóricos en verso: ¿un ejemplo del encuentro entre la poesía medieval y los autores clásicos en el siglo xiii?

Poster vendredi 19 juillet 14h00-15h00

En este póster mostraremos, a partir de una elegía latina de carácter escolar sobre la consideración de la mujer que se conserva en el ms Hunterian V.8.14, cómo el poema es fruto de la tendencia “vulgarizadora” y humorística de una parte de la lírica medieval frente a la más habitual concepción elitista e idealizada del amor. Esta elegía no sólo es un ejemplo de la vulgarización del amor que ya hemos indicado, sino también de la misoginia imperante en el Medievo, pues los autores medievales, en tanto que seguidores de la tradición misógina de los autores cristianos precedentes, presentan en sus obras científicas y literarias críticas a los vitia feminina (por su gran difusión baste recordar entre las obras latinas, De amore de Andreas Capellanus, y entre las romances, el Roman de la Rose). Además, mostraremos cómo la elegía, que comienza con un hemistiquio que bien podría darle título – pauca loquar, sed vera loquar-, repasa en sus versos los denominados vitia feminina: ira, volubilidad, avaricia, infidelidad y lujuria. Sin embargo, la fuente de estos vitia no debe buscarse sólo en la tradición medieval, sino en excerpta de autores latinos clásicos transmitidos sesgadamente a través de florilegia, que también formaban parte del material de trabajo de los estudiantes. Los autores clásicos son recuperados por el autor de la elegía no mediante la copia a la manera del centón, sino a través de una auténtica reescritura, anticipando así usos propios del Renacimiento. Por tanto, en la elegía pauca loquar, sed vera loquar podremos apreciar a) cómo se imbrican las influencias clásica y medieval en la gestación del texto y b) cómo el poema se anticipa a la reutilización renacentista de los autores clásicos que, por ejemplo, propugnará Petrarca.
Résumé long
Romaggi Magali [Université Lumière-Lyon2].

Du Pyramus à l’Ovide moralisé. Réécriture du lai anonyme du XIIe siècle au XIVe siècle

mercredi 17 juillet, 09h00-09h30, B 207

Le mythe de Pyrame et Thisbé, relaté au livre IV des Métamorphoses d'Ovide a séduit les auteurs médiévaux. Un clerc anonyme du XIIe siècle en fait une traduction dans un lai intitulé Pyramus et Thisbé. Loin de seulement traduire la version latine en "romanz", il fait oeuvre de poète en modifiant sensiblement son hypotexte de départ. Cette translatio typique du Moyen Âge est également sensible dans la version du mythe que nous livre l'auteur de l'Ovide moralisé. Au lieu de reprendre la version ovidienne de la légende, il préfère le lai du XIIe siècle. Nous nous proposons d’étudier les transformations linguistiques effectuées par le moine franciscain pour montrer que, d'une part, il modernise la langue mais que les changements relèvent également d’une esthétique littéraire et d’une visée morale qui sous-tend le projet de l’Ovide moralisé dans son ensemble.
Résumé long
Sacchi Luca [Università degli Studi di Milano].

Risalendo la corrente: il Libro del Tesoro castigliano e la sua fonte

vendredi 19 juillet, 10h00-10h30, B 207

Nella storia delle traduzioni medievali il Tresor di Brunetto Latini occupa un posto significativo, grazie alla grande fortuna di cui ha goduto e alle versioni che ne sono state tratte in altre lingue, anzitutto romanze. Tra esse il Libro del Tesoro castigliano, risalente al regno di Sancho IV, occupa un posto di primo piano nel quadro della ricezione iberica, data la sua tradizione decisamente ampia; proprio per tale motivo, tuttavia, esso pone questioni filologiche complesse, non ancora del tutto risolte. Oltre alla scoperta di nuovi testimoni, anche frammentari, è necessario riconsiderare il problema del rapporto della traduzione con la fonte, alla luce degli studi più recenti sulla storia dell’originale francese. Solo in tal modo sarà possibile avanzare verso una definizione più precisa delle prime fasi di elaborazione dell’opera, e delle sue modifiche successive.
Résumé long
Saviotti Federico [Collège de France].

Il senhal nella poetica di Raimbaut de Vaqueiras

lundi 15 juillet, 14h30-15h00, B 207

Les limites de toute recherche visant à la construction d'une théorie globale du senhal chez les troubadours suggèrent l'exigence d'examiner plutôt, à partir des compositions d'un troubadour particulier, le sens poétique et référentiel des pseudonymes qu'il choisit d'employer. Le cas de Raimbaut de Vaqueiras nous paraît emblématique. D'un côté, nous proposerons de vérifier la consistance biographique du senhal Engles (très controversée et débattue par les philologues) et de le restituer à la densité du discours poétique auquel il appartient. De l'autre, nous identifierons en Bel Cavalier, impossible à reconduire à un personnage historique connu sur la base des textes, l'essence même de la poésie de Raimbaut, une poésie dont l'évolution conduit les deux éléments antithétiques qui sont l'amour et la guerre à devenir présences complémentaires dans la construction d'un nouvel horizon lyrique et chevaleresque.
Résumé long
Suomela-Härmä Elina [Université de Helsinki (Finlande)].

Simon Bourgouin, traducteur de Pétrarque et de Leonardo Bruni

mardi 16 juillet, 14h00-14h30, B 207

Simon Bourgouin (fin XVe - début XVIe siècle), valet de chambre de Louis XII, est connu à la fois comme auteur en propre et traducteur du latin et de l’italien. On lui doit entre autres la première traduction en vers français des Triomphes de Pétrarque (vers 1500) ; en outre, il a traduit en français un certain nombre de Vies d’hommes illustres ayant déjà été traduites du grec en latin (des textes de Plutarque) ou rédigées directement en latin (la Vie de Cicéron de Leonardo Bruni). Dans notre communication, nous nous proposons de comparer les stratégies traductives auxquelles Bourgouin recourt en traduisant les tercets de Pétrarque, d’une part, et la prose de Bruni, de l’autre. Les stratégies qu’il met en œuvre en traduisant des vers italiens en alexandrins français ont été élucidées dans notre édition des Triomphes, tandis que celles de ses traductions en prose n’ont pas été analysées, faute, entre autres, d’édition critique. Les questions qui seront examinées sont les suivantes : a) dans quelle mesure Bourgouin est-il conditionné par la forme (vers vs prose) de la traduction qu’il va donner ? b) ses choix traductifs restent-ils les mêmes lorsqu’il traduit l’italien de Pétrarque et le latin de Bruni? et c) la précision de la terminologie française: peut-il se permettre le même flou en traduisant un texte historique qu’en traduisant un poème allégorique?
Résumé long
de Carné Damien [Université de Lorraine].

La Queste diverse du ms BNF fr. 12599

mercredi 17 juillet, 10h00-10h30, B 207

Le ms BNF fr. 12599, exécuté en Italie dans la fin du XIIIe siècle, donne une imposante série d’aventures inconnues ailleurs, rattachées assez lâchement à la "queste dou Saint Graal", qui emmènent de loin en loin les chevaliers devant Corbenic. Ce récit souvent déroutant occupe tout de même une cinquantaine de folios . Il offre ainsi une matière généreuse pour la réflexion sur l’évolution du roman arthurien en prose entre le temps des ensembles romanesques fermés et celui des compilations. Son étude présente de multiples intérêts thématiques, poétiques et philologiques.
Résumé long
de la Blanca Sara Magdalena [Universidad Complutense de Madrid].

Aymeric Picaud, un viajero medieval en el Camino de Santiago

Poster vendredi 19 juillet 14h00-15h00

Nuestro estudio de la Guía de Peregrinación de Aymeric Picaud se detendrá pormenorizadamente en el relato con el fin de reconstruir el camino realizado: los itinerarios, las paradas, los descansos, las descripciones de los lugares y sus habitantes, de los transeúntes, de las costumbres, de las comidas… y de comprobar que el discurso del viandante francés responde a la realidad de la ruta y no es producto de otros testimonios transmitidos desde la oralidad. Lo que pretendemos es verificar que esta guía medieval del Camino de Santiago, puede servir al viajero de hoy. De ahí su modernidad.
Résumé long